Tra i pezzi grossi, pensiamo al McDonald’s, c’è chi l’ha fatto da tempo: ma tra i «piccoli» sono i primi, almeno sul Garda bresciano. Alla storica gelateria I Masters di Desenzano (aperta da più di 30 anni) per rispondere alle nuove esigenze del turismo in pandemia è stata allestita una cassa automatica per il pagamento e il ritiro dei prodotti. Per intenderci: il cliente arriva, si sanifica le mani, sceglie ciò che vuole a distanza e poi paga, anche con carta e bancomat, infine ritira tutto al bancone limitando i contatti ravvicinati (inevitabili) alla cassa tradizionale o con i camerieri (sia chiaro: chi vuole può comunque servirsi alla cassa tradizionale). Ai Masters la cassa automatica è operativa già da qualche settimana: c’è stato un esperimento simile anche al ristorante Tramvai, inaugurato dopo il primo lockdown, dove la cassa fai da te verrà riposizionata a breve: «Come imprenditori – spiega Arturo Mason, titolare dei Masters – dobbiamo sempre cercare di rinnovarci, e questa è una delle esigenze che il Covid ci impone. Speriamo tutti sia davvero finita, ma così facendo abbiamo trovato un modo per agevolare i clienti, per dare loro un ulteriore senso di sicurezza: si rispettano le distanze, si sanificano le mani, si maneggiano meno soldi. Ho notato che, per ora, la cosa piace soprattutto agli stranieri». Della serie, tradizione e innovazione: un salto in avanti nella tecnologia che si accompagna alla simbolica festa per il trentunesimo anniversario. La gelateria, infatti, è aperta dal 1990 in piazza Matteotti: per la cronaca, nel 2020 è stata tra le finaliste della prima edizione delle «Gelaterie dell’anno» di Bresciaoggi. Mason e i suoi hanno conquistato il cuore dei bresciani raccogliendo la bellezza di 54.117 punti, insomma una marea di tagliandi (speciali e non) che gli sono valsi il nono posto assoluto (mica male, a fronte di decine di gelaterie in gara). Mason, primo sostenitore dell’iniziativa di Bresciaoggi, è anche un instancabile innovatore: è ormai celebre il suo gusto «Garda Lake», il primo gelato artigianale dedicato al lago di Garda, realizzato in collaborazione con lo chef Roberto Grandi e che da qualche anno è un vero cult, a base di vino Lugana, limoni e miele allo zafferano del Garda, sbrisolona mantovana. La novità della stagione: ad ogni gelato Garda Lake viene aggiunta una pipetta (come quella per i babà) piena di Lugana: «E sempre con l’amico Roberto – rivela Mason – stiamo già lavorando a un nuovo gusto, sarà una sorpresa, ovviamente ancora dedicato al territorio». Ma quali sono i trend dell’estate dalla capitale del Garda? “«Con questo caldo, tanta frutta – continua Mason – e in particolare l’albicocca, sia granita che gelato. Ma c’è tanta richiesta di estratti di frutta, che così mantiene le vitamine, e la frutta fresca tagliata al momento abbinata allo yogurt. Ci sono poi i gusti che piacciono sempre: il nostro Tiramisù di Arturo, fatto con il mascarpone della Centrale del Latte di Brescia, la nocciola, il pistacchio di Bronte, la novità del variegato alle arachidi salate. I turisti stranieri, poi, vanno pazzi per il caramello». Prosegue la collaborazione con il vicino Mit, Merenda italiana: non solo colazioni e aperitivi ma anche coppe gelato ad hoc. E un’altra cassa (quasi) automatica già operativa: «Salvo il servizio al tavolo, si paga in autonomia: in questo modo i nostri dipendenti non maneggiano più i contanti». •.
Ai «Masters» il gelato va via in automatico
